Le primat de Pologne cardinal Hlond au pape Pie XII.

Lourdes, 8 décembre 1941.
(A.S.S. Auguri 1941- 42, orig.)

Vous pour les fétes de Noël. Soucie pour le sort du Saint Siège et pour les peuples égarés. Remerciements et demande de bénir le peuple polonais.

Beatissimo Padre,

Prostrato al bacio del S. Piede tengo ad associarmi di tutto cuore agli auguri filiali, che il S. Collegio Cardinalizio avrà l'onore di presentare al comune Padre della cristianità la vigilia del S. Natale. Voglia gradire. Santità, i miei ossequentissimi voti di grazie straordinariamente abbondanti e confortanti in mezzo alle difficoltà estreme, che ora attraversa la Chiesa e che purtroppo possono ancora aggravarsi nel veniente anno. Non cesso di trepidare per le sorti della Santa Sede e nella mia pochezza perduro nella preghiera presso questa sacra Grotta, perché l'Ausiliatrice dei Cristiani protegga il Sommo Pontefice, la Sede di Pietro e l'orbe cattolico, ispirando allo stesso tempo al clero ed ai fedeli il senso di quel ritomo a Dio, che qui proclamava l'Immacolata Vergine coll'insistente ammonimento: pénitence, pénitence, pénitence! I popoli sono molto preoccupati della vittoria, della pace, del ritorno dei soldati e prigionieri nonché della vita quotidiana sempre più onerosa, ma poco pensano a tirare dagli avvenimenti le necessarie conclusioni pratiche. Invece di correggersi e stringersi a Dio, concepiscono generalmente l'attesa cessazione del flagello come il ritorno a quello, che costituiva la decadenza religiosa e morale prima della guerra. Ho l'impressione, come se i vescovi e sacerdoti avessero quasi paura di richiamare fortemente le genti a Dio. Nelle prediche risuona l'accento patriottico, si parla di sollevare la patria e la vita nazionale, si celebra qua e là fuor di misura gli uomini di armi e della politica, mentre in generale non s'insiste sufficientemente sul bisogno di far ritorno all'Evangelo e alla legge di Dio, di ricristianizzare la vita bisognevole di profonde riforme, perché paganizzata e moralmente decaduta.

È per me un dovere oltremodo caro quello di deporre al trono della Santità Vostra i miei commossi ringraziamenti per i soccorsi, che durante quest'anno Vostra Santità ha elargito con pontificia generosità in tanti modi, instante circostanze ed in tanti paesi per sollevare le sofferenze della nazione polacca. Sono poi particolarmente obbligato alla Santità Vostra per le munifiche spedizioni di viveri, destinate ai bambini di Varsavia, Cracovia ed altri grandi centri, ben sapendo, in quali inumane condizioni di miseria vivono colà e prematuramente vi si spengono migliala e migliala di tenere esistenze.

Si compiaccia, Santità, di benedire e confortare paternamente la Polonia fedele, che ora vive sul suo avito suolo una misteriosa ora d'incredibili patimenti, torti d'ogni genere e vera schiavitù, lottando per dippiù coli'opprimente affanno di essere dimenticata e derelitta. Anche il suo clero secolare e regolare ha urgente bisogno di patema consolazione ed incoraggiamento. Divenuto «vogelfrei» sulla totalità del territorio nazionale, è votato alla sterminazione, continuando a riempire di sempre nuove vittime i campi di concentramento a misura che i precedenti detenuti vi si fanno morire. In tale maniera si diradano rapidamente le file sacerdotali e religiose; nessun prete è ormai sicuro del domani e della vita. E tutti si rendono conto, che se l'occupazione continua, la Chiesa vi è destinata a scomparire. Nelle lettere confidenziali, che mi pervengono, si fa sempre più affannosa la domanda: «Ma lo sa il Santo Padre?».

Infine degnisi, Santità, di benedire anche questo esule, il quale attende fiducioso l'ora di Dio, mentre si protesta sempre religiosamente pronto ad ogni ordine del Vicario di Cristo e ad ogni servizio per la Santa Chiesa, professandosi con sensi di perfetta sottomissione, la più profonda venerazione e riconoscenza.


Druk: Actes et documentes du Saint Siège relatifs à la seconde guerre mondiale.
Vol. 3*. Le Saint Siège et la situation religieuse en Pologne
et dans les Pays Baltes 1939-1945,
Città del Vaticano 1967, s. 507-508.

odsłon: 4481 aktualizowano: 2012-03-09 16:02 Do góry