Rome, 7 janvier 1940.
(A.E.S. 93/40, orig.)
La mort de évêque de Lomza est presque sûre. L'évêque de Pinsk est dans une maison d'aliénés.
In devota risposta al venerato scritto dell'Eminenza Vostra del 3 corr. nr. I2/40 mi permetto di presentarle le seguenti informazioni circa S. E. Mons. Stanislao Lukomski, vescovo di Lomza.
La guerra sorprese l'attivissimo Vescovo in sede. Verso il io settembre egli dovette abbandonare Lomza, che venne evacuata per ordine del comando militare. Monsignor Lukomski si recò allora in automobile a Pinsk, ove si fermò tré giorni da S. E. Mons. Bukraba, il quale era in preda ad una grande inquietudine. Con questi partì il 14 settembre per Nowogródek (limite nordico della diocesi di Pinsk), donde Mons. Bukraba il 15 settembre tornò a Pinsk, mentre Mons. Lukomski continuò per Vilna, ove arrivò il 16 settembre. Qui si fermò da S. E. Mons. Jalbrzykowski, suo metropolita, e fu testimonio dell'occupazione della città da parte delle truppe bolsceviche. Il 26 settembre ripartì per Lomza e nei pressi di Biatystok rientrò nella sua diocesi.
Da qualche tempo correvano voci, che sia stato martirizzato dai «senza Dio». Finalmente verso la metà di dicembre mi fu detto da persona, che veniva direttamente da Varsavia, che S. E. Mons. Gall aveva ricevuto da S. E. Mons. Zakrzewski1, vicario generale ed ausiliare dell'ordinario di Lomza, una lettera coll'informazione che Monsignor Lukomski «non vive», e che egli (Mons. Zakrzewski) domandava delle istruzioni sul da fare. Questa notizia viene da quel tempo ripetuta da tutti coloro, che giungono da Varsavia, ma una conferma scritta da parte di Monsignor Gall non c'è, forse anche perché questo eccellentissimo prelato non scrive nulla.
Secondo la medesima fonte S. E. Monsignor Zakrzewski si trova a Nur o presso Nur, cioè in quella parte del territorio della diocesi di Lomza, la quale rimane entro gli odierni limiti del «Generalgouvernement Polen». È la parte minore della detta diocesi, perché i due terzi del territorio diocesano sono in parte sotto l'occupazione sovietica, in parte nell'ambito del grande Reich «Gross-Deutschland».
Riguardo a S. E. Monsignor Bukraba, mi scrive S. E. Mons. Jalbrzykowski con lettera del io dicembre, che questo vescovo cadde seriamente ammalato e che ottenne dai Russi il permesso di recarsi per una cura a Leopoli. Invece da Leopoli giungono ripetute notizie, che il povero prelato, oppresso dagli avvenimenti, divenne vittima di un'alienazione mentale e fu collocato nel manicomio di Kulparków presso Leopoli.
A Pirisk è rimasto S. E. Mons. Niemira2, Vicario Generale ed Ausiliare zelante, benvoluto da tutti e protetto persino dagli Ebrei, potenti sotto il regime sovietico.
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1 Mgr Tadeusz Zakrzewski, évêque titulaire de Cariana depuis le 8 août 1938.
2 Mgr Charles Niemira, évêque titulaire de Tavio depuis le 26 mai 1933.
Druk: Actes et documentes du Saint Siège relatifs à la seconde guerre mondiale.
Vol. 3*. Le Saint Siège et la situation religieuse en Pologne
et dans les Pays Baltes 1939-1945,
Città del Vaticano 1967, s. 187-188.