Le primat de Pologne cardinal Hlond au pape Pie XII.

Rome, 27 décembre 1939.
(A.E.S. 9558/39, orig.)

Supplication au Pape pour qu'il intervienine auprès du gowernement allemand cantre la confiscation du patrimoine artistique de l'Eglise en Pologn.

Come risulta dall'allegato comunicato dell'ufficiosa Warschauer Zeitung del 21 corrente1, il Governatore generale della Polonia, occupata dai Tedeschi e non incorporata al Reich, con decreto del 15 novembre ultimo scorso ordinò la confisca di tutte le opere d'arte esistenti nel territorio del Governatorato generale ed appartenenti ai privati ed alla Chiesa. Le opere d'arte, che erano proprietà dello Stato polacco, furono già confiscate precedentemente ed ora se ne fa il trasporto verso la Germania.

Questo decreto è uno degli atti di totale spogliazione della Polonia da parte della Germania, la quale sta depredando il povero paese di ogni valore. Treni intieri e colonne di autocarri portano in Germania archivi, biblioteche, musei, laboratori, fabbriche. Ora stendesi la mano per derubare il terreno del Governatorato Generale di ogni oggetto di cultura e d'arte, che è di proprietà dei privati e della Chiesa. Nelle case polacche, nei magnifici musei dei Czartoryski, Raczyñski, Krasinski e tante altre famiglie antiche vi sono tesori indicibili, raccolti e custoditi con somma cura per secoli, i quali tesori verranno spietatamente saccheggiati. Ma il colpo più forte lo avrà la Chiesa, che verrà ridotta a vera miseria. I templi saranno spogliati dei monumenti più classici, delle statue più insigni, dei quadri preziosi, degli arazzi e tappeti, delle pianete storiche, delle oreficerie, dei vasi sacri ed estensori, dei candelieri e antipendi d'argento. Verranno vuotati di ogni oggetto di valore i musei diocesani, le curie diocesane, i palazzi vescovili, i seminari, i conventi. Andranno perduti i famosi tesori della cattedrale di Gracovia e di Tarnów e quello del Sacro Monte di Czestochowa, i quali rappresentano un valore elevatissimo come oro, platino e pietre preziose, ma specialmente un valore incalcolabile dal lato artistico, storico e culturale.

Essendo il decreto citato un'offesa ai diritti della Chiesa e non avendo i rispettivi ordinari la possibilità di difendersene, venendo sistematicamente ignorati dalle autorità occupatrici, mi permetto di presentare alla Santità Vostra l'umilissima domanda di voler con benigno gesto di pontificia protezione declinare dalla Chiesa di Polonia il fatale colpo.

Mentre colgo quest'occasione per ringraziare la Santità Vostra dei paterni accenni alla Polonia, fatti nel magistrale discorso del 24 corrente2, chiedo devotissimamente una benedizione per il martirizzato paese e per me, che con ogni soggezione e filiale affetto mi professo di Vostra Beatitudine umilissimo devotissimo obbedientissimo figlio.

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1 On n'a pu le retrouver.

2 Le Radiomessage pour la fête de Noël. Cf. Actes et Documents, vol. I, nr. 235, pp. 353.


Druk: Actes et documentes du Saint Siège relatifs à la seconde guerre mondiale.
Vol. 3*. Le Saint Siège et la situation religieuse en Pologne
et dans les Pays Baltes 1939-1945,
Città del Vaticano 1967, s. 173-174.

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